ANC Segrate

Associazione Nazionale Carabinieri
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giovedì 26 febbraio 2015

un ferito ogni 4 ore


Umiliati ed offesi. Adesso basta!

  di Ettore Minniti (capit.)

Il personale delle Forze di Polizia, come ben ha evidenziato il Gen. Antonio Pappalardo, presidente dello Scudo/Supu, "... è stanco e sfiduciato per esser continuamente vilipeso, umiliato, offeso, processato per un nonnulla, indicato al pubblico ludibrio".
Costoro non possono ancora sopportare uno Stato assente, che non tutela adeguatamente coloro che sono deputati a tutelare i cittadini. Basta pensare che sono state 2266, lo scorso anno, le aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, operatori delle altre forze di polizia e pubblici ufficiali durante i soli controlli su strada, escludendo quindi la gestione dell'ordine pubblico.  "Ogni 4 ore almeno un operatore di polizia finisce in ospedale, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera", commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni. "Gli argini di contenimento della violenza, costituiti dalle forze di polizia, sono sempre più deboli e corrosi", riferisce il Biserni, secondo cui "tutto questo avviene nell'indifferenza pressoché totale dell'opinione pubblica e  della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri. Dopo l'argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante o ormai di fatto impunita".
E non c'è mai fine allo sconcerto e all'indignazione. Non ci sono parole per commentare quanto successo ad un giovane carabiniere toscano che, dopo l’arresto in flagranza di un tunisino sorpreso a rubare all’interno di una cartiera, è stato condannato in Tribunale per aver usato metodi troppo violenti nell’arresto. (...) Per il carabiniere una condanna per lesioni aggravate a 6 mesi di reclusione (con pena sospesa) nonché al risarcimento danni per 7500 euro e alla rifusione delle spese, 1750 euro più Iva, con pagamento in favore della parte civile di una provvisionale immediata di 3500 euro. Riteniamo che il carabiniere non è la sola vittima di questa ingiustizia, la vera vittima è quel "popolo italiano" in nome del quale si amministra la giustizia. Intanto, la cittadinanza si è stretta attorno al proprio concittadino in uniforme ed ha avviato una raccolta di fondi per sostenerlo nelle spese giudiziarie. Per come abbiamo appreso la notizia, è probabile che il carabiniere andava assolto perché il reato era ampiamente giustificato per aver agito nell'adempimento di un dovere. L'adempimento di un dovere o di un obbligo imposto dalla Pubblica Autorità è prevista nel codice penale italiano all'art. 51: "l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità".
Chi, dunque, nell'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o dall'ordine di un superiore, abbia a compiere atti o fatti che integrino una fattispecie preveduta dalla legge come reato, non può essere punito per questo.

(...) Gli operatori di polizia si sentono sempre più soli: abbandonati da una classe politica disattenta, da una gerarchia distratta dalla progressione di carriera e da una magistratura che sembra aver perso l'orientamento. Una sensazione di disagio inarrestabile, estremamente pericoloso per la nostra collettività.
Ci chiediamo a che cosa servono 500 poliziotti in più nella città di Roma, dopo i giorni nefasti dell'invasione barbarica dei tifosi olandesi? Non saranno i maggiori controlli che renderanno il paese più sicuro. La sicurezza si determina con la certezza della pena e l'autorevolezza di coloro che sono chiamati a far rispettare le leggi (magistrati e poliziotti/carabinieri che lavorano all’unisono). (...) ci si auspica che gli uomini di buona volontà sappiano con urgenza sanare le ferite che si stanno producendo nel personale in uniforme e ridargli fiducia, motivazione e autorevolezza, in nome "del popolo italiano", prima che sia troppo tardi!

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Uno degli ultimi esempi di Carabinieri feriti in servizio:

 


PADOVA, 7 febbraio 2015.  E' già stato scarcerato lo spacciatore libico Imed Khannoussi di 34 anni che ha accoltellato l'altro giorno due carabinieri ed è stato arrestato per tentato omicidio. Questa mattina è stato convalidato l'arresto, ma è stato rimesso in libertà in attesa di giudizio. Intanto i due militari dell'Arma hanno rimediato venti e quindici giorni di prognosi.

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