ANC Segrate

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mercoledì 1 giugno 2016

colpito alle spalle



1 giugno 2016. Una perlustrazione finita in tragedia. Il maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi, originario di Catanzaro,  in servizio presso la stazione dei carabinieri di contrada Ciavolo, nella periferia Est di Marsala, è morto questo pomeriggio all'ospedale Civico di Palermo. Troppo gravi le ferite riportate, soprattutto a livello renale. Il cinquantatreenne, padre di due figli, ha avuto un arresto cardiaco dopo che era stato sottoposto a un intervento chirurgico, durato otto ore.
 


Impegnati in controlli antidroga e su furti di prodotti  ortofrutticoli, ieri sera attorno alle 23 il maresciallo e un appuntato si sarebbero  mossi in una zona dove vi sono serre e piantagioni di canapa  indiana. Una di queste, di proprietà di Francesco D'Arrigo, con circa seimila piantine in coltivazione, sarebbe stata vigilata da un paio di  persone, che avendo notato i due hanno esploso contro di loro diversi colpi di arma da fuoco.
Secondo una prima ricostruzione i due carabinieri in borghese potrebbero essere stati scambiati per qualcuno che voleva rubare piante di marijuana.

Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, guidato dal colonnello Stefano Russo, spiegano che il punto di partenza delle indagini sono gli ultimi fatti verificatisi nel territorio, a cominciare dall’affare della droga e dalla vasta piantagione scoperta dai militari.
La zona da tempo era monitorata dagli uomini dell’Arma. Nella stessa area nei giorni scorsi il 25 maggio era stato trovato il cadavere carbonizzato di un romeno, non escludendo l’ipotesi di un omicidio. E a distanza di pochi giorni si era registrato un ferimento, proprio nei pressi di una piantagione di marijuana, mentre tentava di rubare alcune piante: un episodio che consentì a militari di scoprire il vasto appezzamento dove veniva coltivata la droga, migliaia di piante di marijuana.

Su questi episodi gli investigatori non hanno fatto trapelare notizie perché stavano effettuando un incessante attività investigativa. 


la scena del crimine

Il nostro cordoglio alla famiglia: la moglie Antonella, la figlia Debora e il figlio Valerio, come pure ai colleghi di Marsala che lo ricordano come "un uomo solido".



 

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