ANC Segrate

Associazione Nazionale Carabinieri
sezione di Segrate (MI)
email: anc.segrate@gmail.com

domenica 31 dicembre 2017

bilancio 2017 dal Comando Provinciale

clicca per ingrandire

Anche il 2017 è stato un anno di intensa attività per i 3.300 carabinieri del Comando provinciale di Milano, "fortemente motivati, ben addestrati - ha spiegato il colonnello  Luca De Marchis - e che costituiscono un patrimonio di tutta la comunità".



L'investimento sull'attività preventiva è stato importante, con oltre 148.500 servizi ordinari di controllo del territorio effettuati (+1,1% rispetto al 2016).


Alle ordinarie attivita' di vigilanza si sono affiancati numerosi e ripetuti servizi di controllo straordinario del territorio, tanto nelle aree piu' degradate, come la zona del "Bosco di Rogoredo" o il Parco delle Groane, quanto nelle periferie in genere e nei luoghi della movida. Operazioni condotte anche attraverso l'impiego della Compagnia di Intervento Operativo e del supporto delle specialita', tra cui l'Elinucleo di Orio al Serio e le unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivi e stupefacenti, cui si è aggiunta, da quest'anno, la componente dell'organizzazione forestale dell'Arma dei Carabinieri, nata dall'accorpamento del disciolto Corpo Forestale dello Stato.

Nell'ambito dei servizi di prevenzione generale sono state controllate 183.000 persone e ispezionati 87.000 veicoli. Sul fronte del Pronto Intervento, alla Centrale Operativa del Comando Provinciale sono giunte oltre 70mila chiamate, alle quali sono conseguiti ben 23.179 interventi (alla data del 15 dicembre), non soltanto orientati a reprimere episodi criminosi, ma spesso anche a soccorrere persone in difficolta' e a fornire ogni genere di intervento assistenziale richiesto.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano ha proceduto quest'anno sul 62,85% dei delitti complessivamente denunciati su tutto il territorio della Città Metropolitana di Milano e sulla provincia di Monza e della Brianza. Sul fronte dell'attivita' di contrasto alla criminalita', anche quest'anno sono stati 4.873 gli arresti operati e 14.933 le persone denunciate in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria.
 

Ragguardevoli i risultati dell'attività antidroga e di contrasto al narcotraffico condotta nell'ultimo anno dai Carabinieri di Milano, sia nelle piazze dello spaccio, sia attraverso i grossi sequestri che si sono registrati su tutto il territorio. Sono state arrestate nel corso dell'anno 1.088 persone e segnalati all'Autorità Amministrativa 1.163 assuntori di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati 2.366,5 kg. di droga, con un incremento di oltre il 67% su base annua. Di questi, 1.619 sono di hashish (+53,3%), 548 di marijuana (+102,2%), 145 di cocaina (+222,2%), 51 di eroina (+45,7%), 3,5 di droghe sintetiche (+105,9%). Nell'ambito delle attivita' di contrasto svolte nei confronti delle associazioni criminali, sono state, infine, attivate indagini patrimoniali che hanno consentito di sottoporre a sequestro e confisca beni per un ammontare complessivo di oltre 10,5 milioni euro.

Sul fronte della prevenzione e contrasto del terrorismo prosegue da un lato l'impiego di reparti d'e'lite dell'Arma di recente istituzione, dall'altro l'attività di intelligence del Nucleo Informativo di Milano che nell'anno in corso ha proceduto alla verifica di 110 segnalazioni di persone sospettate di aver intrapreso un percorso di radicalizzazione religiosa, giunte dal territorio attraverso la capillare attività informativa delle Stazioni Carabinieri e la rete relazionale attivata con i centri di aggregazione sociale (scuole, parrocchie, centri di preghiera, etc.), analizzate con il supporto del ROS e condivise a livello centrale nell'ambito del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.


Particolarmente intenso l'impegno anche nel contrasto alla violenza di genere, settore nel quale l'Arma ha concentrato negli ultimi anni i piu' grandi investimenti formativi ed investigativi. Centinaia sono le donne vittime di maltrattamenti e reati persecutori che hanno richiesto l'aiuto dei Carabinieri e si attestano a oltre 180 gli arresti per tali reati.
Sul fronte specifico delle violenze sessuali, a fronte di un incremento del 6% dei reati denunciati, si è registrato un aumento delle persone arrestate (30 pari al +7,14% rispetto allo scorso anno) e di quelle denunciate (90 pari al +4,65% rispetto al 2016). 


Tra le fasce deboli della popolazione rientrano certamente le persone anziane. Al momento sono 14 gli arresti in flagranza complessivamente eseguiti nei confronti di altrettanti pluripregiudicati, riconosciuti quali autori di numerose truffe perpetrate ai danni di anziani anche in province limitrofe.
Nel 2017 molti fatti di cronaca che hanno visto in prima linea i Carabinieri a risolvere anche casi particolarmente complessi. L'Arma ha indagato su 19 omicidi, con 21 vittime. Di questi, 14 sono stati scoperti, mentre si continua ad indagare sui restanti 5.
Importante l'attività di ricerca e cattura dei latitanti da parte della Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo di Milano, che ha portato all'arresto di 201 persone (con un incremento del 9,8%) destinatarie di provvedimenti restrittivi emessi dall'Autorita' giudiziaria.
 

Come evidenziato nella tabella in alto, è purtroppo in crescita il fenomeno delle rapine in strada. Lo può testimoniare in prima persona un nostro socio che, mentre era fuori servizio, è stato affrontato in pieno giorno da due giovani rapinatori stranieri: li ha messi in fuga con risolutezza dopo averli "danneggiati" grazie alla sua abilità nelle arti marziali.

Ricordiamo infine che, secondo dati del Ministero dell’Interno, nel 2017 gli immigrati sono stati il 28% del totale dei denunciati (o arrestati).
Se si prendono in considerazione singoli reati ne esce che gli stranieri sono il 40,8% dei denunciati per furto, il 37,5% di quelli segnalati per reati sessuali, il 51% per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione.



venerdì 22 dicembre 2017

gen Giovanni Nistri

gen. Giovanni Nistri

22 dicembre 2017. Oggi verrà nominato il nuovo comandante generale dell'Arma, il generale Giovanni Nistri

Succede al generale Tullio Del Sette che si era insediato al vertice dell'Arma il 16 gennaio 2015.


Nistri e Del Sette

Il 61enne Nistri, nato a Roma nel febbraio del 1956, coniugato e padre di due figli, proviene dal comando inter-regionale "Ogaden" di Napoli, da cui dipendono tutte le unità territoriali nelle regioni Campania, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.
Il giorno del suo indediamento al comando dell'Ogaden, Nistri aveva dichiarato: "con il nostro lavoro sono molto importanti gli uomini e le donne che sanno fare la differenza tra il fare e il non fare, il vedere e il girarsi dall’altra parte".  


Incarichi di servizio sul territorio

Nel 1978 il tenente Giovanni Nistri viene destinato al 4° Battaglione Carabinieri "Veneto" di Venezia - Mestre, quale comandante di plotone e poi di compagnia.
L'anno successivo viene prescelto quale istruttore degli allievi ufficiali dell' Arma presso l'Accademia Militare di Modena, ove ricopre gli incarichi di comandante di plotone e di compagnia.
Nel 1981 con i gradi di capitano viene assegnato al comando della compagnia Carabinieri di Urbino (dove ha ricevuto la cittadinanza onosraria) e, nel 1984, di quella di Sanr
emo.
Dal 1994 al 1997, nel grado di tenente colonnello, espleta l'incarico di Comandante Provinciale di Cosenza.
Dall'aprile 2003 ad ottobre 2006, ricopre l'incarico di Comandante Provinciale di Firenze. Promosso generale di brigata, dal gennaio 2007 al 27 settembre 2010 regge il comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Dal settembre 2010 al settembre 2012, riveste la carica di Comandante della Legione Carabinieri Toscana di Firenze.
Promosso generale di divisione dal 1 gennaio 2012, dal 6 settembre successivo è Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri.
Viene quindi chiamato dal ministro Franceschini per il difficile incarico di commissario di Pompei, dovendo svolgere un incarico che lo avrebbe portato per un determinato tempo fuori dalle dinamiche della vita da carabiniere di tutti i giorni per essere riferimento di governo in questo delicato incarico. 
Il rientro al Comando Generale e quindi nel 2016 la nomina al vertice del comando interregionale "Ogaden" di Napoli come generale di corpo d'armata.  


Incarichi presso il Comando Generale a Roma

Nell'autunno del 1985 al 1994 lavora con il grado di maggiore presso il comando generale dell' Arma, come capo sezione, dapprima all'Ufficio Servizi Sociali e poi all'Ufficio Personale Ufficiali. Vi ritorna nel 1998 come capo ufficio.
Promosso colonnello nel 2000, l'anno successivo è nominato Capo del V Reparto "Comunicazione e Affari Generali" dello stesso Comando Generale, carica che ricopre sino all'aprile 2003. Dal 29 gennaio al 30 giugno 2017 ha ricoperto inoltre la carica di dirigente generale responsabile dei Sistemi Informativi Automatizzati dell'Arma a Roma.

 

La formazione

Giovanni Nistri aveva frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli (fotografia sopra) nel quadriennio 1970-1974 quindi l'Accademia Militare di Modena dal 1974 e dal 1976 la Scuola Ufficiali Carabinieri nel biennio sino al 1978.
Ha frequentato il 3° Corso d'Istituto per Ufficiali in s.p.e. dell' Arma dei Carabinieri presso la Scuola Ufficiali Carabinieri e presso la Scuola di Guerra dell'Esercito a Civitavecchia nell' A.A. 1988 - 1989. 

Ha frequentato il 113° Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia nell' A.A. 1991-1992.
Si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Trieste nel 1981 e in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Siena nell'anno 1988 nonché in Scienze della Sicurezza ed in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna presso l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" nell'anno 2003. Ha conseguito un diploma di Master in Management pubblico e comunicazione di pubblica utilità presso la LUMSA di Roma nell'anno 2002. Ha conseguito un diploma di Master di II livello in "Scienze Strategiche" presso l'Università degli Studi di Torino, nell'anno 2004. Ha conseguito l'idoneità all' esercizio della professione di Avvocato presso la Corte di Appello di Catanzaro, nell'anno 2000 ed è stato condirettore della rivista "il Carabiniere".  



Incarichi politici

E' stato membro delle seguenti commissioni ministeriaÌi: Commissione speciale permanente per la sicurezza del patrimonio culturale nazionale; Comitato per le problematiche afferenti l'esercizio dell' azione di restituzione dei beni culturali illegittimamente sottratti al patrimonio culturale italiano; Commissione per il censimento delle collezioni numismatiche. E' stato docente di "sicurezza del patrimonio culturale" presso la LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta) di Roma. 


Ordine al Merito della R.I.

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Commendatore dell'Ordine Equestre Pontificio di San Gregorio Magno, è insignito del Diploma di prima classe con medaglia d'oro di Benemerito della Cultura, dell' Arte e della Scuola. 


mercoledì 25 ottobre 2017

mobilitati anche i cinofili di ANC


Stanotte dopo ore di attesa e di paura, Sofia, la 13enne scomparsa è rientrata a casa

La famiglia ha espresso un grande ringraziamento all’Arma dei Carabinieri che si è mobilitata coinvolgendo anche i reparti speciali e in particolare ai militari della Tenenza di Pioltello. E’ stata una ricerca difficile, ma alla fine ha dato frutto. Sofia è stata infatti individuata a Tarullo, un Comune in provincia di Pesaro Urbino.


Alle ricerche della ragazzina hanno contribuito anche i cani molecolari di razza Bloodhound dell'unità cinofila di ANC (vedi fotografia sotto).


articolo su il Giornale di Monza



martedì 24 ottobre 2017

dopo 100 anni rischiamo un'altra Caporetto



fonte: tgcom24 Mediaset 


Le due di notte del 24 ottobre 1917. Una cannonata squarcia il buio e il silenzio dell'alta valle dell'Isonzo. E' l'inizio della battaglia di Caporetto, passata alla storia come la più grande disfatta dell'esercito italiano. Con un bilancio terribile: 11mila morti, 30mila feriti, 293mila prigionieri.Ma quali sono i veri motivi per cui l'esercito italiano venne sconfitto in quello che oggi è il villaggio sloveno di Kobarid? Colpa di Cadorna, del generale Capello, di Badoglio, dei soldati? A cent'anni di distanza ancora ci si interroga.
(...)
L'attacco era stato ampiamente previsto dal comando maggiore italiano, ma i vertici militari ne avevano sottovalutato portata e obiettivi, mettendo perciò in campo strategie difensive esitanti e inadeguate.

Come ha notato lo storico Alessandro Barbero (vedi filmato sotto), "i tedeschi studiano, sperimentano, applicano nuove tattiche; noi stiamo fermi e ci atteniamo ai regolamenti. Il nostro esercito è lento, burocratico, contadino, mentre il loro è veloce, moderno, industriale".
(...)  La qualità degli ufficiali non era però più quella della scuola ottocentesca: i nostri reparti erano comandati da 19enni, studenti di scuole superiori. Un esercito governato dalla burocrazia, tradizionalista, dove l'iniziativa era scoraggiata e dove, come disse il generale Capello, "l'artiglieria contava più avvocati che ingegneri".


Dall'altra parte (quella dei tedeschi), invece, gli ufficiali (giovani anch'essi) premiavano l'iniziativa, ancor più dell'attesa degli ordini.  Il 25enne tenente Erwin Rommel, per esempio, andando ben oltre gli ordini ricevuti, al comando di una compagnia
- a piedi - avanzò di 40 Km in due giorni, conquistò il caposaldo del monte Matajur, fece prigionieri oltre 9mila uomini di cui 150 ufficiali, catturando 81 cannoni e 200 mitragliatrici pesanti.
--- ----- ---

Cent'anni dopo, possiamo onestamente affermare che la lezione sia stata imparata, oppure le cause della sconfitta permangono ?




il libro su Caporetto del prof. Barbero:


.. 

giovedì 14 settembre 2017

il nuovo comandante provinciale


col. Luca De Marchis

12 settembre 2017
Il nostro benvenuto al colonnello Luca De Marchis, da ieri è il nuovo comandante Provinciale dei Carabinieri di Milano e torna tra di noi dopo due anni passati a Roma.
 
Luca De Marchis, 47 anni, nato a Sesto San Giovanni ma cresciuto soprattutto a Roma, dal 2015 era stato il responsabile della protezione e sicurezza del Capo dello Stato in Italia e all'estero.
In precedenza, dal 2012 al 2014 era stato il comandante del Gruppo Carabinieri di Milano.
 

In occasione della sua prima conferenza stampa nella caserma di Via Della Moscova, De Marchis ha ricordato che " i Carabinieri sono un patrimonio dell'intera nazione e nel capoluogo meneghino continuano, da sempre, il loro insostituibile servizio a beneficio dei cittadini. Milano, inoltre, vuoi per la sua vocazione europea, attrae anche molti stranieri rendendo spesso particolarmente faticoso il lavoro delle forse dell'ordine. Sotto traccia, poi, la metropoli deve pure essere protetta da nuovi fenomeni come quello del terrorismo, il che richiede un supplemento di faticosa attenzione da parte dell'Arma e di tutte le altre Forze dell'ordine."


Il Colonnello Luca de Marchis, nato nel 1969 a Sesto San Giovanni, dal 1985 al 1988 ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, poi i corsi dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma dal 1988 al 1992.
E’ sposato ed ha una figlia

Ha ricoperto i seguenti incarichi di comando:
- comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Novara dal 1995 al 1998;
- comandante delle compagnia di Terracina dal 1995 al 1998;
- comandante delle compagnia di Napoli Vomero dal 1998 al 2000;
- comandante di Nucleo presso il Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica dal 2000 al 2007;
- capo Sezione all’Ufficio Legislazione del Comando Generale dell’Arma dal 2007 al 2012;
- comandante del Gruppo Carabinieri di Milano dal 2012 al 2014;
- comandante del Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica dal 2015 al 2017.

Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1995 presso Università degli Studi “La Sapienza” di Roma con la votazione di 110 e Lod e la laurea specialistica di II livello in Scienze della Sicurezza interna ed esterna nel 2003 presso l'Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma, sempre con la
votazione di 110 e Lode. E’, inoltre, in possesso di Master Universitario di II livello
per Esperti in Scienze della Sicurezza e dell’Organizzazione.
Ha frequentato, nel 2014, il XXX Corso di Alta Formazione per dirigenti delle
Forze di Polizia presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia di Roma,
nell’ambito del quale ha conseguito il Master Universitario di II Livello in Sicurezza,
coordinamento interforze e cooperazione internazionale (anno accademico 2014/2015).

Parla correntemente la lingua inglese ed è stato insignito, nel 2015, dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

sabato 24 giugno 2017

al 50esimo fondazione ANA




24 giugno 2017. Stamattina gli  uomini della sezione ANC di Segrate sono stati lieti di scortare la marcia degli Alpini tra le strade di Segrate.
I soci di Limito, Pioltello e Segrate dell'Associazione Nazionale Alpini hanno festeggiato oggi il 50esimo anniversario di Fondazione della loro sezione.
Durante la marcia è stata deposta una corona davanti alla lapide dedicata ai caduti e dispersi in Russia, con la partecipazione commosso di un sergente degli alpini reduce della campagna del 1942 sul fronte del Don.

il palco presso Sice Previt

Al termine della marcia le celebrazioni sono proseguite all'intermo dell'azienda Sice Previt, alla presenza della fondatrice Monica Tonini, nipote dell'irredentista trentino Giovanni Tonini,  capitano degli Alpini nella Prima Guerra Mondiale, colonnello nella Seconda G.M., che per tutta la vita ha dato dimostrazione concreta dei suoi valori di onestà e serietà, valori che stanno alla base del successo della Sice Previt anche in questi tempi di crisi e di concorrenza spietata.

In prima fila davanti al palco i sindaci di Pioltello e Segrate. Ivonne Cosciotti ha ricordato le origini montanare della sua famiglia e la sua forte vicinanza da sempre al Corpo degli Alpini (Corpo nato nel 1872 per la difesa dei confini terrestri).
Paolo Micheli, sindaco di Segrate, ha ringraziato gli alpini per la loro dedizione al prossimo e la loro continua collaborazione con l'amministrazione e la cittadinanza di Segrate. Micheli ha parlato anche della necessità di rivalutare il concetto di "onore" che attualmente sembra una parola antiquata e caduta in disuso. 




Luigi Boffi, presidente della sezione ANA di Milano, ha voluto invece rilanciare il valore del servizio di leva: "dopo 12 anni di sospensione i nostri giovani devono capire che i doveri vengono prima dei diritti e che è giusto restituire alla nazione parte di quanto hanno ricevuto durante la loro carriera scolastica".


Nell'immagine sopra, a conclusione della marcia, il brig. Belogi e il nostro presidente con il recentemente ottenuto brevetto da paracadutista.

Presente alla manifestazione anche il Coro del Gruppo Alpini di Melzo:
 


 


mercoledì 26 aprile 2017

Fernanda rimane con noi


E’ un giorno triste per la sezione di Segrate, questa notte è venuta a mancare Fernanda Russo.
Fernanda non era un Carabiniere ma ne incarnava a pieno lo spirito di sacrificio e di dedizione che contraddistinguono l’essenza dei Carabinieri.
Per tanti anni ha ricoperto de facto la funzione di segretaria tutto fare per la nostra sezione, con quello zelo e quello spirito di sacrificio che la contraddistinguevano, si sobbarcava chilometri e chilometri per essere sempre seduta alla sua scrivania, sempre attenta a tutto ciò che accadeva e sempre pronta a ricordare quello che era necessario fare: un aiuto davvero importante!
Con lei se ne va una parte della sezione stessa, era segretaria e custode allo stesso tempo, pronta a far rispettare le consegne a chiunque.
Ora, dopo una lunga malattia che però non l’ha minata nello spirito, sarà nostro compito continuare ad onorarla e a ricordarla nel modo a lei più consono: impegno e sacrificio.
Tutta la sezione si stringe attorno al marito e al fratello, vi siamo vicini in queste ore di dolore.

                                        Luca Sirtori





giovedì 20 aprile 2017

sempre più difficile entrare in carcere

Fabio Roia


il magistrato Fabio Roia (presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano) intervistato dal giornalista Stefano Zurlo


Aprile 2017


Siamo alle solite. I giornali sono inzuppati di storie di cronaca nera: carcerati che vengono scarcerati, pene che annegano nell'incertezza, statistiche impietose sulla sicurezza e la sua percezione.

“Lo so - attacca Fabio Roia, uno dei più noti giudici italiani, ex membro del Csm e oggi presidente della sezione delle misure di prevenzione del tribunale di Milano - i quotidiani li leggiamo pure noi”.


Dottor Roia, l'opinione pubblica è disorientata.

“Noi magistrati applichiamo la legge”.

È il gioco del cerino?

“No, è la realtà, poi per carità anche noi sbagliamo”.

Repubblica svela alcuni dati scioccanti elaborati dal Dap: su circa 10 mila rapinatori arrestati nel 2015 la metà è già fuori. Possibile?

“Scusi ma lei si è scordato lo Svuotacarceri”.

Il decreto legge dell'estate del 2013?

“Certo. Premessa: in Italia la custodia cautelare in carcere è un'eccezione. E l'indagato è presunto innocente fino alla sentenza di condanna. Di più: condanna definitiva. Nel 2013 il legislatore ha trasformato il carcere preventivo nell'eccezione dell'eccezione”.

In che modo?

“Il legislatore ha stabilito che non si può dare la custodia in carcere per un reato per cui non sia prevista una pena massima inferiore ai 5 anni”.

Tradotto?

“Abbiamo armi spuntate per contrastare illeciti anche odiosi dal punto di vista sociale e che destano sconcerto nell' opinione pubblica”.

L'elenco di questi reati?

“Il furto non aggravato o il piccolo spaccio”.

In concreto come funziona la norma?

“Io devo partire dal reato”.

Se la pena massima è inferiore ai 5 anni?

“Il discorso si chiude subito”.

È il caso classico dello spacciatore sotto casa?

“Certo. Io capisco che la gente s'indigni, ma quella è la norma: tu arresti lo spacciatore ma poi lo devi rimettere fuori subito. L'indomani magari quello è ancora sul marciapiede con le sue dosi”.

Scusi, ma il magistrato non può riarrestarlo di nuovo?

“Certo, ma poi deve scarcerarlo subito”.

Due volte? Tre volte

“Anche dieci volte in un anno”.

Ma alla terza volta posso presumere che voglia reiterare il reato.

“La norma è insuperabile. Certo, il magistrato può disporre gli arresti domiciliari ma se lo spacciatore è un irregolare senza casa che si fa?

Che si fa?

“Si dà l'obbligo di firma”.

Un sistema demenziale?

“Il parlamento è andato in questa direzione. L'obiettivo era alleggerire la pressione nelle celle”.

Potevano costruirne di nuove.

“Si è scelta quest'altra strada. Certo se mi chiede un parere posso dire che manca una politica di lungo respiro. Si procede per spot, sull'onda delle emozioni che salgono dall'opinione pubblica. Il sistema ondeggia, si contraddice, produce norme su norme”.

Restano i dubbi. La rapina è punita con una pena fino a 10 anni. Siamo oltre i 5, ma allora

perché tanti delinquenti sono già liberi?

“Il primo step è la legge, ma poi si deve valutare il caso in carne e ossa”.

In pratica?

“C'è rapina e rapina. Se un ladro sta svaligiando il supermercato, il vigilante lo affronta e lui gli dà uno spintone, allora per il codice si trasforma in rapinatore. Ma la pena sarà lieve”.

Quanto lieve?

“Qui scatta la previsione. Se il rapinatore è incensurato, ci sta che si scenda sotto i due anni. Alla fine del processo, il tizio otterrà la libertà condizionale e non farà un giorno di galera”.

In quel caso?

“Non posso disporre alcuna misura cautelare. Ma se prevedo che la pena possa arrivare a tre anni, la soglia per l'affidamento in prova, allora posso dare gli arresti domiciliari”.

Un manicomio?

“La detenzione viene considerata l'estrema ratio. Io posso anche condividere questa impostazione. Certo, ci vorrebbero processi rapidi, veloci e sentenze in tempi ragionevoli. Così si andrà in carcere solo per scontare una sentenza definitiva, non in attesa di un giudizio che potrebbe anche chiudersi con un'assoluzione”.


Testo completo dell'intervista su:  www.ilgiornale.it



lunedì 6 marzo 2017

minori presi di mira

ritrovamento pasticche

6 marzo 2017  - Circa un mese fa la madre di uno studente 17enne si era insospettita dopo il ritrovamento in mano a suo figlio di alcune pasticche di presunti "integratori"  e aveva avvisato i nostri amici della compagnia di San Donato Milanese.
Dopo aver analizzato le pasticche e scoperto che si trattava di un potente oppiaceo, sono stati subito predisposti servizi di osservazione e controllo nei luoghi di ritrovo dei giovani, in prossimità di scuole superiori e di locali notturni. 


I carabinieri in borghese hanno notato che i ragazzi si avvicinavano spesso a due uomini stranieri. Dopo averli pedinati fino alla loro abitazione, i militari hanno ottenuto un mandato di perquisizione e nel muro della cantina (vedi immagine sopra) hanno trovato oltre 2mila pasticche di oppioidi a base di ossicodone, come pure 10 grammi di hashish e 3.600 euro in contanti.


Ossicodone

I due soggetti, cittadini irakeni incensurati di 37 e 25 anni, vendevano le pasticche a 30/40 euro cadauna. L'ossicodone è un principio attivo contenuto in medicinali per la terapia del dolore, è uno stupefacente con effetti ancora più intensi di dell’eroina e morfina, e provoca dipendenza negli assuntori. 
Gli arrestati sono stati tradotti in carcere.


--- ----- ---

Vedi anche l'episodio del gennaio 2016 vicino alla Scuola di Via San Rocco:

   http://ancsegrate.blogspot.it/2016/01/aggredita-13enne.html




domenica 22 gennaio 2017

il capitano nella neve

il cap. Belilli, esausto ma soddisfatto
19 gennaio 2017. Alcuni carabinieri si lamentano che gli ufficiali stanno per la maggior parte del tempo seduti comodamente dietro la loro scrivania.
Non è stato così stanotte. 
Il comandante della Compagnia Carabinieri di Spoleto, capitano Marco Belilli, si è messo alla testa dei suoi uomini e per mezza nottata si è fatto strada nella bufera, scavando anche con le mani tra la neve alta da due a quattro metri metri per raggiungere ha una coppia di anziani inglesi rimasti isolati a Pescia di Norcia, a quota 1100 metri.

comandante di compagnia
L'allarme era scattato nel pomeriggio. I carabinieri di Norcia hanno deciso di utilizzare due mezzi speciali in dotazione all’Arma: un gatto delle nevi ed una motoslitta e di affrontare sia il pericolo valanghe che quello del possibile crollo del manto stradale sottostante, già gravemente lesionato dalle scosse telluriche dei mesi scorsi.
I carabinieri – dopo oltre 4 ore trascorse lottando contro le intemperie e rischiando di essere travolti da slavine, con scosse sismiche in corso, hanno raggiunto la piccola frazione al confine tra Umbria e Lazio, portando in salvo i due anziani coniugi che sono stati trovati bloccati in casa.


super-lavoro per le nuove Jeep Renegade
È incessante l’opera che l’Arma dei Carabinieri presta al fine di garantire non soltanto la prevenzione e la repressione dei reati ma anche il soccorso a tutte le popolazioni colpite dai tragici eventi degli ultimi gorni. Anche le frazioni ed i centri più piccoli ed isolati sono costantemente vigilati, dando ad ogni singolo cittadino la possibilità di ottenere aiuto e soccorso in qualunque circostanza e qualunque siano le condizioni climatiche e geomorfologiche.


--- ----- ---

Molti difficoltosi e pericolosi interventi di forze dell'ordine e dei volontari, tuttavia, si potrebbero evitare se la gente rispettasse i valori della cultura contadina (e militare) :  fare scorte di generi di prima necessità e di vestiti caldi, prepararsi in anticipo a scenari di grave emergenza e smegtterla di fare affidamento solo sui dannatisimi telefonini, che in questi giorni non funzionano in vaste zone del Centro Italia.

 --- ----- ---

Sotto, neve abbondante anche in Sardegna, forse per colpa dell'arrivo del nostro amico cap. Marco Issenmann :